L’ UNIONE FA LA FORZA

L’associazione Amici di Ampasilava, che ha costruito un ospedale ad Andavadoaka, da tempo collabora con noi, quattro anni fa si è occupata della formazione della nostra infermiera del villaggio e più volte dei medici che sono venuti in missione per l’ospedale si sono fermati al nostro villaggio per visitare i nostri bambini.

Quest’anno questa associazione ha voluto aiutare quei bambini di Tulear che avevano dei problemi che presumibilmente richiedevano un intervento chirurgico. Il nostro villaggio è stato utilizzato per svolgere le visite mediche per valutare l’intervento da sostenere. Sono stati visitati 6 0bambini, per 25 di questi è stato programmato l’intervento agli altri è stata prescritta una cura.

Mondobimbi si è occupata di finanziare il viaggio della mamma con il suo bambino da Tulear ad Andavadoaka per raggiungere l’ospedale.

si ringraziano tutte le persone che dopo il nostro appello ci hanno sostenuto in questo progetto.

Gli interventi sono andati tutti bene e i bambini sono stati visitati al ritorno dei medici al villaggio alla fine della loro missione.

cof_vivi

Natale al Villaggio Mondobimbi

Oggi al Villaggio Mondobimbi è stata una giornata memorabile!

Una grande festa tutti assieme, genitori di tutti i bambini sostenuti dal progetto Mondobimbi, educatori, insegnanti e…… Babbo Natale ebbene si! è venuto proprio lui a portare a tutti i bimbi caramelle e doni è stata una festa meravigliosa proprio come avevano chiesto i bimbi nelle loro letterine di Natale che qui sotto vi mostriamo in gran segreto assieme alle foto di questa splendida giornata!

Festa di Natale 2016

Stage Medico

In questi giorni Elis e Melanie, due ragazzi frequentatnti l’università di infermieristica sostenuti dall’associazione, stanno svolgendo presso il nostro Villaggio scolastico, uno stage occupandosi dei controlli medici su tutti i ragazzi e svolgendo delle lezioni sull’igiene personale, insegnando ai più piccolini il corretto modo di lavarsi accuratamente le mani.

Elis è stato ammesso al terzo anno all’università di Tulear e Melanie al secondo anno all’università di Andrainarivo a Fianarantsoa.

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Elis e Melanie al Lavoro

E’ suonata la campanella!!!!

E’ suonata la campanella!!!!
Nuovo anno scolastico, nuova struttura, nuovi materiali scolastici e speriamo presto…anche nuove aule!!! Abbiamo ancora qualche piccolo disagio, come il refettorio, ma i ragazzi non se ne preoccupano e risolvono il problema con dei “picnic” all’aria aperta sotto un telo di fortuna…
Ecco, inizia così la scuola a Tulear, con belle sorprese, emozionanti sorrisi e nuove speranze…ed allora, a tutti i nostri ragazzi, agli educatori, agli insegnati e al personale …BENTORNATI e BUON LAVORO!!!!!!

 

La mia esperienza a Tulear

“Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all’improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata” F. Dostoevskij

Ho conosciuto Sandra, presidente dell’Associazione Mondobimbi Toscana Onlus, solo pochi mesi fa, andandola a cercare direttamente presso la sede di Peccioli. Abbiamo collaborato alla realizzazione dei mercatini di Natale per la raccolta dei fondi per l’associazione che fino a quel momento non conoscevo. Mia figlia Eva è stata da subito entusiasta nel prendere parte alle attività promosse, volte a sensibilizzare le persone riguardo alla dura realtà dei bambini di Tulear, situata nel sud povero del Madagascar.

Poi la notizia del viaggio di Sandra previsto per il mese di febbraio. Il suo entusiasmo e quello di suo marito Aldo, così come quello degli altri membri dell’associazione, in previsione dell’incontro con i bambini e i ragazzi della scuola gestita dall’associazione, mi ha spinto a prendere parte in prima persona ad un’esperienza di volontariato che da anni ricercavo, in un paese a me completamente sconosciuto. Sconosciuta era anche la mia compagna di viaggio con la quale mi accingevo a vivere un’esperienza così particolare e intensa.

Arrivata a destinazione dopo un lungo viaggio mi attende la calda accoglienza degli educatori e del coordinatore del progetto Afaka. La sensazione di incognita iniziale è subito cancellata dai sorrisi, dai baci e dalle strette di mano. Mi avvolge una piacevole sensazione di familiarità, non provo nessuna difficoltà a relazionarmi con loro e li ascolto parlare con interesse delle attività della scuola previste per i giorni a venire.

Il nostro arrivo alla scuola primaria la mattina seguente è coinvolgente, un’emozione fortissima. Cerimoniale a parte, che ci vede imbarazzate, tutto avviene in modo naturale, fuori dagli schemi europei.

I bambini ci salutano con entusiasmo, mostrandosi disponibili da subito a creare un rapporto di conoscenza e di coinvolgimento con noi, Wasa venute da lontano, rendendoci partecipi dei loro giochi. Vengo a sapere che per venire a scuola percorrono ogni giorno molti chilometri a piedi, ma non noto stanchezza nei loro volti, bensì la voglia di essere lì con noi, mostrarci i loro progressi nello studio, il piacere nello stare insieme in un ambiente accogliente e sicuro, lontano dai pericoli della strada e dalle violenze familiari. Nei giorni successivi io e Sandra avremo modo di approfondire questi aspetti, partecipando non solo ai loro giochi e alle loro attività scolastiche, ma anche alla vita delle loro famiglie e della loro comunità.

 

Storie che abbiamo vissuto e documentato, trovandoci ad ascoltare i problemi dei ragazzi più grandi che frequentano la scuola secondaria, spesso ignorati o abbandonati dalle proprie famiglie. Ragazzi volenterosi, coraggiosi, consapevoli delle proprie difficoltà, ma allo stesso tempo caparbi, pieni di sogni e aspettative per il futuro, aspiranti infermieri, guide turistiche, musicisti, medici, avvocati.

Domandarsi quale sarà il futuro di questi bambini e ragazzi dopo la scuola, quali possibilità avranno rispetto al lavoro e alla possibilità di partecipare ad un mondo che si complica ogni giorno di più, partendo da una realtà già complessa e contraddittoria come quella in cui vivono è essenziale per l’associazione stessa, nata per garantire un futuro ai minori disagiati di Tulear.

Arrivata alla fine della mia esperienza di volontaria mi sento profondamente coinvolta nel dovere assicurare una sana crescita ed una buona educazione a questi bambini.

Al mio ritorno a casa dopo due settimane di permanenza in Madagascar parlo con i miei figli come non accadeva da molto tempo. Emir pensava a come la sua mamma fosse così radiosa nelle foto con i bambini, lui che è un bimbo sensibile e generoso con gli altri mi ha chiesto di fare il possibile per aiutare sempre più bambini ad andare a scuola. Eva dopo aver visto la mia foto con Cathy si è sognata di ballare insieme a lei, come ha visto fare a me con i bambini a scuola. Le ho fatto ascoltare alcune canzoni che mi sono piaciute particolarmente ed ha apprezzato!

La vera rivelazione è stata quella di mio figlio Oleg, il maggiore, 14 anni. Perplesso all’inizio della mia esperienza in terra malgascia, leggendo il diario di viaggio ha compreso che stavo facendo qualcosa di utile, ha condiviso queste sensazioni con i fratelli e si è ripromesso di partecipare anche lui alle attività dell’Associazione per la raccolta di fondi. Mi ha anche detto quanto per lui sia importante aiutare questi bambini nella loro realtà è cercare di approfondire la conoscenza di popolazioni così diverse dalla nostra.

Devo dire che questa esperienza ha avvicinato anche me e mio marito. Siberiano di origine, anche lui ha avuto un’infanzia amara. Nel vedere quei bambini si è rivisto da piccolo. Due mondi lontani che si sono incontrati per entrambi, da due punti di partenza diametralmente opposti per poi convergere su un progetto comune che ho intenzione di portare avanti a lungo. Grazie a tutti i bambini e ragazzi, alle emozioni che ho provato grazie a voi. Grazie a tutta l’equipe degli educatori, professori, assistenti e responsabili del progetto.

Sarebbe interessante a questo punto, nel clima di dialogo e collaborazione che si è creato nei giorni trascorsi a Tulear, carpire le sensazioni dei bambini e dei ragazzi durante la nostra permanenza, cosa noi abbiamo lasciato a loro, anche se, non ho dubbi, i bambini ed i ragazzi ci hanno lasciato molto di più!

Simona

Rimettiti presto Alphonse

Mandiamo tutti un saluto al nostro Alphonse che per riprendersi da un piccolo malore deve seguire una cura per qualche giorno in ospedale.
RIMETTITI PRESTO!!!!!!!!!

Negli ospedali in Madagascar tutto è a carico del paziente che non solo deve acquistarsi i medicinali prescritti ma deve anche provvedere al materasso, cuscino, zanzariera, lenzuola, in più i familiari devono preparare personalmente i pasti per i propri malati.
Alphonse in questo caso è comunque fortunato perché le spese e tutte le necessità che gli occorrono per la durata della decenza in ospedale sono a carico della nostra associazione

12440696_1028220103885810_3083667925590149222_o 12509387_1028220040552483_4325044522736409090_n

La salute al primo posto!!!!!!!

A partire dallo scorso anno abbiamo rinforzato l’educazione all’igiene con una formazione effettuata durante le ore di scuola e svolta dalla nostra infermiera Christina,si è poi continuato con l’istruzione ai genitori, in modo da avere con i bambini buoni risultati pure a casa.
Nelle foto si vedono i nostri piccoli che si lavano correttamente e con impegno le mani e i denti.

1511446_1025318057509348_6459937391858325947_n

1939547_1025317757509378_5351372091963356866_n

10418492_1025317977509356_1625047489530178961_n

10561824_1025317870842700_3473892277915697950_n

12494985_1025318260842661_7296396386275908163_n

12507169_1025318314175989_6477475354340611829_n