Emozioni di Rachele

Dal Madagascar…

Salama! È con vero piacere che condivido l’esperienza fatta al Villaggio Scolastico Afaka a febbraio, per provare a far immedesimare chi leggerà in quella realtà che tanto spaventa e, allo stesso tempo, meraviglia. Meraviglia perché non importa quante foto si siano viste per prepararsi, o quanti racconti si siano ascoltati, quando si attraversano le strade del Paese si rimane accecati non solo dai brillanti colori illuminati dal sole, ma anche dalle persone. Meravigliano i bambini. Sono loro la prima cosa che ricorderò pensando al Madagascar, le giornate trascorse instancabilmente (instancabili loro, io mica tanto!) tra danze, girotondi, nascondini, giochi con la palla e molti altri di cui, sinceramente, non ho mai capito bene le regole. Colpa del mio francese maccheronico che i ragazzi hanno provato a migliorare ma, ahimè, con pochi risultati. Una parola malgascia in compenso l’ho imparata: mafana (caldo), che avrò fieramente pronunciato un centinaio di volte perché sì, era caldo davvero!!

Ci piace ripetere spesso “ti accorgi di quanto vale una cosa solo quando non ce l’hai più”, ed è così. È in giornate come quelle passate a Toliara, accaldati a correre sotto il sole, che ti accorgi del valore che ha una bottiglia d’acqua, possibilmente appena uscita dal frigo, che a casa diamo per scontata ogni giorno e che pure in questa parte del mondo scontata non è per niente.

Capirete quindi con quanta gioia è stato festeggiato il 14 febbraio, giorno dell’inaugurazione ufficiale del pozzo del villaggio. I bambini vestiti con gli abiti più eleganti, accompagnati dalle famiglie, hanno ascoltato pazientemente gli interventi della autorità invitate (vestite, con mio grande sgomento, con giacca e cravatta. Mafana!!!), e dopo il taglio del nastro qualche lacrima è scesa.

È stato nei lavori preparatori all’evento che ho potuto veramente conoscere l’attaccamento che studenti e insegnanti provano verso il villaggio. Arrivato il momento di rimboccarsi le maniche per rendere il posto il più presentabile possibile, ciascuno ha dato una mano, che si trattasse di abbellire le aiuole o imbiancare un muro, restando ben oltre l’orario delle lezioni. D’altra parte questo si è dimostrato un comportamento comune durante tutta la settimana: i bambini arrivano ben prima dell’inizio delle lezioni (sebbene uno possa non apprezzare i risvegli alle 6 di mattina, svegliarsi a suon di risate ha un effetto più energizzante del caffè, ve lo assicuro) e i più se ne vanno solo all’avvicinarsi del calar del sole. Ho passato ore a giocare a pallavolo fino all’imbrunire, con ragazzi scalzi e decisamente molto bravi. Le attività svolte al di fuori del cortile sono state molte. Abbiamo avuto la fortuna di assistere al partage (la distribuzione quindicinale di beni alimentari e d’igiene) e visitare le case dei miei tre “fratellini”. Abbiamo visitato mercatini, musei e parchi naturali…. un’esperienza indimenticabile per la quale vorrei ringraziare l’Associazione tutta e soprattutto Sandra, che ha introdotto me e la mia famiglia in questa spaventosa e meravigliosa realtà!!

MISAOTRA

Rachele

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